Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l'unica colpa di essere ebrea durante la seconda guerra mondiale. Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo. Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte. Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che presto la guerra finirà. Ma nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei nazisti. Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo. Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare. Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare. Quella determinazione che brillerà nei suoi occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata in altri campi di concentramento.Formato: copertina flessibile
Pagine: 400
Editore: Eden Editori (10 dicembre 2016)
ISBN-10: 8898971346
ISBN-13: 978-8898971343
Editore: Eden Editori (10 dicembre 2016)
ISBN-10: 8898971346
ISBN-13: 978-8898971343
Prezzo: € 15,50
Lia era in piedi e teneva stretta tra le mani una sacca. La madre e la nonna reggevano due valigette mentre Alberto si sarebbe occupato di Piero.
Era mattina presto e i Tivoli stavano aspettando l’arrivo dei Parisi. Coloro che avrebbero dato loro il via libera per uscire. Tutti quanti indossavano un cappotto leggero, e Lia, la madre e la nonna avevano i capelli nascosti sotto delle pezzuole colorate.
Lia non riusciva a smettere di guardarsi intorno: le faceva male lo stomaco ed era un fascio di nervi. Anche la sua famiglia era agitata, e la preoccupazione principale di tutti quanti erano i nazisti.
La caccia agli ebrei è cominciata.
Lia sentì un fremito di paura scuoterle il corpo.
La botola d’accesso si aprì e Flavio e Ludovica scesero le scale. La donna teneva tra le mani una lampada che con fare sbrigativo poggiò sul pavimento della cantina.
~ Estratti
Il grande momento era arrivato. Dalla fessura della botola d’accesso i colori dell’alba spruzzavano delle strisce rosate sul pavimento.Lia era in piedi e teneva stretta tra le mani una sacca. La madre e la nonna reggevano due valigette mentre Alberto si sarebbe occupato di Piero.
Era mattina presto e i Tivoli stavano aspettando l’arrivo dei Parisi. Coloro che avrebbero dato loro il via libera per uscire. Tutti quanti indossavano un cappotto leggero, e Lia, la madre e la nonna avevano i capelli nascosti sotto delle pezzuole colorate.
Lia non riusciva a smettere di guardarsi intorno: le faceva male lo stomaco ed era un fascio di nervi. Anche la sua famiglia era agitata, e la preoccupazione principale di tutti quanti erano i nazisti.
La caccia agli ebrei è cominciata.
Lia sentì un fremito di paura scuoterle il corpo.
La botola d’accesso si aprì e Flavio e Ludovica scesero le scale. La donna teneva tra le mani una lampada che con fare sbrigativo poggiò sul pavimento della cantina.
~ * ~
«Buongiorno» si costrinse a dire Flavio, ma poi nervoso aggiunse: «Dobbiamo essere veloci. Non appena troverete un’altra sistemazione Sabino ce lo comunicherà e noi vi verremo a trovare nel vostro nuovo nascondiglio.»
Se saremo ancora tutti vivi, non poté non pensare Lia. Quanto aveva bisogno adesso della sua positività!
Ludovica e Flavio abbracciarono ognuno di loro: la signora Parisi aveva le lacrime agli occhi e Lia s’impose di non guardarle.
«Cercate di stare bene» sussurrò Ludovica all'orecchio di ognuno di loro.
«Anche tu» mormorò Lia, quando arrivò il suo turno. «E grazie di tutto.»
Ludovica sorrise alla ragazzina; a quella ragazzina dagli occhi grandi sempre splendenti.
Il tempo sembrava stringere, così Miriam decise di affrettarsi.
«Dobbiamo andare via. Coraggio, coraggio…»
Lia guardò la nonna seguire Flavio e Ludovica per le scale, poi fu il turno della madre.
Alberto prese in braccio Piero, infine disse: «Avanti Lia…»
Suo fratello le indicò le scale, ma lei sembrava di pietra. Aveva paura, anche se erano tutti insieme.
«Affrettatevi!» batté le mani Flavio.
Il signor Parisi era già uscito dalla cantina e, quando batté le mani, Lia alzò gli occhi su di lui. Fu in quel magico, unico, indimenticabile istante che dopo tre anni nascosta in un’umida cantina, vide nuovamente i raggi del sole.
Fu proprio grazie a quei timidi raggi del sole che Lia si ritrovò a salire le scale, poi alzò ancora di più lo sguardo: il cielo… quanto era meraviglioso il cielo!
I colori rosati dell’alba si stendevano fino all'orizzonte e le nuvole sembravano danzare oltre le chiome degli alberi.
Quanto era bella la vita!
Federica Pannocchia (pseudonimo da scrittrice: Sofia Domino) è nata a Livorno il 15 ottobre 1987.
Ha cominciato a scrivere all'età di sette anni riempiendo prima quaderni e passando poi alla macchina da scrivere e infine al computer.
Nel mese di ottobre 2016 ha pubblicato la seconda versione del libro "Quando dal cielo cadevano le stelle" con la Eden Editore. La prima versione è stata pubblicata nel 2014 in formato digitale e sempre nello stesso anno ha auto pubblicato il libro "Come lacrime nella pioggia" che accende i riflettori sulle condizioni di vita delle donne in India.
Ama viaggiare e vivere nuove esperienze. Ha vissuto un anno a Londra e vari mesi negli Stati Uniti, ma sono ancora molti i viaggi che vuole fare.
Nel 2015 ha fondato l’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank con lo scopo di tenere viva la memoria e di lottare per un mondo privo di discriminazioni, persecuzioni, guerre e ingiustizie. Numerosi i programmi dedicati anche ai bambini attualmente bisognosi.
Se saremo ancora tutti vivi, non poté non pensare Lia. Quanto aveva bisogno adesso della sua positività!
Ludovica e Flavio abbracciarono ognuno di loro: la signora Parisi aveva le lacrime agli occhi e Lia s’impose di non guardarle.
«Cercate di stare bene» sussurrò Ludovica all'orecchio di ognuno di loro.
«Anche tu» mormorò Lia, quando arrivò il suo turno. «E grazie di tutto.»
Ludovica sorrise alla ragazzina; a quella ragazzina dagli occhi grandi sempre splendenti.
Il tempo sembrava stringere, così Miriam decise di affrettarsi.
«Dobbiamo andare via. Coraggio, coraggio…»
Lia guardò la nonna seguire Flavio e Ludovica per le scale, poi fu il turno della madre.
Alberto prese in braccio Piero, infine disse: «Avanti Lia…»
Suo fratello le indicò le scale, ma lei sembrava di pietra. Aveva paura, anche se erano tutti insieme.
«Affrettatevi!» batté le mani Flavio.
Il signor Parisi era già uscito dalla cantina e, quando batté le mani, Lia alzò gli occhi su di lui. Fu in quel magico, unico, indimenticabile istante che dopo tre anni nascosta in un’umida cantina, vide nuovamente i raggi del sole.
Fu proprio grazie a quei timidi raggi del sole che Lia si ritrovò a salire le scale, poi alzò ancora di più lo sguardo: il cielo… quanto era meraviglioso il cielo!
I colori rosati dell’alba si stendevano fino all'orizzonte e le nuvole sembravano danzare oltre le chiome degli alberi.
Quanto era bella la vita!
~ L'autrice
Ha cominciato a scrivere all'età di sette anni riempiendo prima quaderni e passando poi alla macchina da scrivere e infine al computer.
Nel mese di ottobre 2016 ha pubblicato la seconda versione del libro "Quando dal cielo cadevano le stelle" con la Eden Editore. La prima versione è stata pubblicata nel 2014 in formato digitale e sempre nello stesso anno ha auto pubblicato il libro "Come lacrime nella pioggia" che accende i riflettori sulle condizioni di vita delle donne in India.
Ama viaggiare e vivere nuove esperienze. Ha vissuto un anno a Londra e vari mesi negli Stati Uniti, ma sono ancora molti i viaggi che vuole fare.
Nel 2015 ha fondato l’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank con lo scopo di tenere viva la memoria e di lottare per un mondo privo di discriminazioni, persecuzioni, guerre e ingiustizie. Numerosi i programmi dedicati anche ai bambini attualmente bisognosi.
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